11:00-12:30 // PANEL
Relatori: Adalbert Diouf, Marco Boscolo, Gaetano Carboni, Riccardo Bocci, Elisabetta Demartis, Giuditta Caimi
Per migliaia di anni gli agricoltori hanno selezionato e coltivato semi liberamente, lavorando in rete, seguendo i principi di collaborazione e rispetto della natura e selezionando i semi in base a diversità, resilienza, gusto, capacità nutritiva, impatto sulla salute e adattamento agli agro-ecosistemi locali. Oggi il mercato dei semi è nelle mani di poche multinazionali che, attraverso brevetti, regolano l’andamento dell’economia agroalimentare, favorendo le colture intensive e causando un progressivo abbandono della piccola attività contadina a favore dell’industrializzazione della produzione di cibo. Tutto questo ha generato, a livello mondiale, un impoverimento dei suoli, una progressiva perdita della biodiversità, un aumento di deforestazione, desertificazione, un incremento nell’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti, che hanno provocato l’inquinamento delle falde acquifere e condotto verso cambiamenti climatici. Contadini, studiosi, scienziati e associazioni in tutto il mondo hanno costituito delle reti attraverso le quali lavorano per difendere un modello di agricoltura basato sull’autoproduzione e sulla sostenibilità: un mondo che punta sulle filiere corte e che vede gli agricoltori coinvolti in tutte le fasi della filiera agroalimentare, innovando ma conservando conoscenze e competenze, risorse locali e diversità. A IF2017 indagheremo come le tecnologie contemporanee possano essere di supporto nel recupero e nella conservazione delle sementi antiche, e proveremo a immaginarci delle soluzioni concrete.